Perché il vedo/non vedo è più eccitante del nudo integrale?

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E’ opinione consolidata che un corpo femminile, (in realtà anche le donne apprezzano maggiormente uomini virili e sensuali poco vestiti ma non nudi), coperto da veli trasparenti o da abiti molto succinti sia più intrigante di un corpo completamente svestito.  
Perché ciò avviene?

La domanda è non poco intrigante, in effetti dovrebbe essere il corpo nudo ad essere maggiormente eccitante e non quello coperto da veli trasparenti o comunque con molte "concessioni" allo sguardo. 
Tra le diverse spiegazioni del fenomeno quella che personalmente  trovo maggiormente convincete la ha espressa  Vilayamur Ramachandran e fa riferimento al cosiddetto “principio del cucù” (problem solving percettivo per gli amanti dei tecnicismi) e al raggruppamento percettivo. (vedi nota 1)
Per spiegare meglio il principio faccio ricorso ad un esempio  utilizzato anche dall'autore citato: supponiamo di trovarci in una foresta e che ci sia un leone nascosto dietro ad alcuni cespugli, noi vedremmo solo una massa verde con delle macchie sparse del colore della pelle dell’animale nei punti dove le foglie sono più rade.

Una situazione estremamente rischiosa perchè non accorgerci dell'agguato ordito ai nostri danni potrebbe rivelarsi fatale.   L'evoluzione ha forgiato il  cervello degli esseri umani affinchè sia  istintivamente portato a dare un senso e una forma a quelle macchie sparse e se lo trova si regala una gratificazione. 

Da un punto di vista tecnico questo fenomeno viene definito raggruppamento percettivo e ricorda quel gioco della settimana enigmistica dove unendo dei punti numerati si scopre la figura occultata.
Il raggruppamento percettivo ha ricoperto  una funzione essenziale per la sopravvivenza perché ci aiuta a individuare un pericolo in agguato (il leone nascosto dell’esempio).  Altrettanto importante, da un punto di vista evoluzionistico,  è individuare i partner meglio compatibili e con le migliori caratteristiche riproduttive e per questo usiamo lo stesso meccanismo anche a scopi riproduttivi.

Se una femmina di homo sapiens viene a trovarsi nel campo visivo di un maschio, (negli uomini la selezione del partner si basa molto sul dato visivo mentre nella donna il dato visivo ricopre generalmente un ruolo meno importante rispetto a quelli provenienti dagli  altri sensi), questo è istintivamente portato a valutare subito i principali indicatori di fertilità, (ad esempio  il rapporto vita/fianchi e il seno o il sedere).  Se ad una prima analisi del dato visivo la femmina risulta  fertile il cervello maschile si regala una gratificazione che può restare fine a sè stessa se ad esempio si ha già una relazione oppure può spingere a corteggiarla.

Se la donna non è nuda ma coperta in maniera da lasciare intravedere le proprie potenzialità riproduttive allora  il cervello maschile entra in una specie di ping pong tra le aree cerebrali legate alla visione. Le aree “inferiori” mandano i primi dati alle aree “superiori” e queste li elaborano creando una o più ipotesi plausibili  facendo riferimento anche a quanto già visto in passato. Nel caso di un seno velato farebbero riferimento alle caratteristiche di altri seni visti in passato. Una volta giunte a questa/e ipotesi  si regalano una gratificazione, (principio del cucù), e rimandano indietro la loro valutazione alle aree “inferiori”  affinchè queste confrontino la prima valutazione con gli ulteriori dati ricevuti nel frattempo dagli occhi e vi aggiungano altri particolari, in pratica condizionano e dirigono il lavoro delle aree "inferiori".  Il frutto di questa ulteriore rielaborazione viene rimandata alle aree superiori  che provvedono a creare una nuova ipotesi parziale più vicina alle reali forme nascoste,  si danno un’altra gratificazione e rimandano la  nuova ipotesi alle precedenti aree "inferiori" e così via finchè da queste continue iterazioni non emerge una soluzione finale, quella che meglio si adatta ai dati frammentari in arrivo. 

In pratica questo "ping pong" si verifica perchè la copertura ha molti punti deboli, (nel caso di tessuto compatto e senza trasparenze il fenomeno ovviamente non si verifica), e l'attenzione del cervello maschile resta maggiormente focalizzata nella speranza di reperire quei dati mancanti che appaiono individuabili e che permetterebbero di dare una conferma definitiva all'ipotesi elaborata. 

Questo ciclo di gratificazioni continue sono state previste dalla natura per evitare che il cervello si scoraggi e molli la presa troppo presto evitando di valutare le capacità riproduttive di una possibile partner, (o un pericolo in agguato).
Volendo semplificare all’estremo possiamo dire che se un uomo vede una donna nuda e la valuta una partner possibile allora il suo cervello riceve una “caramella”, se invece i vestiti sono "generosi" il cervello si regala una “caramella” ad ogni ipotesi successiva ed è per questo che il vedo/non vedo è più intrigante del nudo integrale, con il vedo/non vedo si ricevono più “caramelle”.

Biancheria sexy?
Lo scopo della biancheria sexy è proprio quello di massimizzare l’effetto vedo/non vedo e l’uso viene  consigliato alle coppie un po’ “smorte” sessualmente o alle donne per aumentare la propria seduttività. Il problema è che il suo uso può generare frustrazione  in quanto talvolta  l'effetto risulta inferiore alle aspettative. 
In realtà anche la biancheria sexy va usata con criterio.   Provo a spiegarmi meglio attraverso un esempio, supponiamo di recarci in un museo per osservare un quadro di un artista importante.  Supponiamo ancora  che l'opera sia coperta da un bel tessuto di ottima fattezza, cosa faremmo? Ovviamente ogni visitatore sposterebbe il panno senza farci molto caso perchè è l'opera pittorica ciò a cui sono interessati ed è il motivo della loro presenza.
Supponiamo che l'opera di nostro interesse sia il pezzo forte di una mostra e che sia coperta in attesa dell'inaugurazione. Costretti all'attesa inizieremo a notare il panno e le sue qualità impazienti che cada per poter osservare il vero oggetto del nostro desiderio.
Supponiamo infine che il panno non sia compatto ma abbia delle trasparenze. Cosa faremmo? Inizieremo a sbirciare per poter vedere più dettagli possibili dell'opera a cui siamo interessati , (a causa dei due fenomeni descritti in precedenza), aumentando in maniera esponenziale la curiosità e l’impazienza.

Non è quindi particolarmente vantaggioso mostrare la biancheria sexy quando si è praticamente a letto, il partner cercherà di toglierla per avere accesso direttamente al corpo nudo, l’uso ottimale si ottiene quando è necessario  attendere un po' perché è l’attesa ad aumentare l’effetto.